CODICE ETICO

Codice Etico

Italia Pulita S.r.l.

Hotel Ristorante Camino Vecchio

 

 

ARTICOLO 1 - FINALITÀ E CONTENUTI DEL CODICE ETICO

Il Codice Etico è uno strumento di autoregolazione, volontario e unilaterale, volto a rendere trasparente l’attività aziendale e a indirizzarne eticamente lo svolgimento, che presuppone il rispetto di quanto stabilito dalle norme vigenti, dai Contratti di Lavoro, dai codici di autoregolamentazione cui la Società aderisce e da regolamenti e procedure interne. Il Codice ha lo scopo di individuare i principi e le specifiche regole di condotta che devono ispirare il comportamento di tutte le persone che operano nell’interesse di Italia Pulita S.r.l. “Hotel Ristorante Camino Vecchio”- d’ora in avanti Camino Vecchio -  nei confronti di tutti gli stakeholder, interni ed esterni, e che sono posti alla base delle relazioni tra gli stessi.

Il Codice disciplina, attraverso l’introduzione di un complesso di regole comportamentali, la condotta di amministratori, dirigenti, dipendenti, fornitori, partner, clienti; cioè di tutti coloro che operano per il conseguimento di obiettivi aziendali, a qualsiasi titolo, direttamente o indirettamente, stabilmente o temporaneamente, in Italia o all’estero.

In particolare il Codice è da considerare come pilastro fondamentale del sistema di controllo interno e gestione dei rischi, parte integrante del Modello di Organizzazione e Gestione (ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001 n.231), del Sistema di Gestione per la Prevenzione della Corruzione e degli altri sistemi di prevenzione delle non conformità adottati dal Camino Vecchio.

 

ARTICOLO 2 - PRINCIPI GENERALI

L’osservanza della legge, dei regolamenti, delle disposizioni statutarie, dei codici di autodisciplina, l’integrità etica e la correttezza nei rapporti tra le persone e con la natura costituiscono valori irrinunciabili per il Camino Vecchio. I principi di equità, sostenibilità, precauzione, cura e rispetto per l’ambiente, costituiscono il fondamento etico delle relazioni che l’Azienda intende instaurare con tutti i suoi stakeholder. La conduzione delle attività aziendali deve quindi essere svolta con trasparenza, onestà, correttezza, lealtà e buona fede, impegno e professionalità, nel pieno rispetto dei principi posti a tutela della concorrenza, con lo scopo di creare valore e valori, anche nell’ottica della sostenibilità nel medio lungo periodo delle sue attività, e be999nessere per tutti gli stakeholder. A tal fine il Camino Vecchio s’impegna a vincolare il proprio sistema di governance aziendale a questi valori, tenendo in debita considerazione principi e regole affermati, a livello nazionale e internazionale e adottando idonei strumenti di attuazione e prevenzione per assicurarne il rispetto.

Il Camino Vecchio considera la capacità dell’impresa di darsi regole di funzionamento efficienti ed efficaci presupposto fondamentale per rafforzare la reputazione in termini di affidabilità e trasparenza e la fiducia da parte degli stakeholder. In tale ambito il Camino Vecchio è impegnato a garantire la massima trasparenza e tempestività delle informazioni, finanziarie e non finanziarie. La struttura organizzativa del Camino Vecchio e i rapporti con i soggetti direttamente e indirettamente coinvolti nelle attività sono organizzati secondo regole in grado di assicurare l’affidabilità del management, la trasparenza e la conoscibilità da parte del mercato delle decisioni gestionali e degli eventi societari in genere che possono influenzare in maniera rilevante il corso degli strumenti finanziari emessi.

 

ARTICOLO 3 - DESTINATARI E DIFFUSIONE DEL CODICE

Le disposizioni del Codice sono rivolte a tutte le persone del Camino Vecchio: amministratori, management e dipendenti, collaboratori e fornitori, soci in affari e titolari d’incarichi nell’interesse del Camino Vecchio, ciascuno nell’ambito delle proprie funzioni, competenze e responsabilità. I rappresentanti del Camino Vecchio negli organi sociali delle società partecipate e nelle joint venture promuovono i principi e i contenuti del Codice negli ambiti di rispettiva competenza. L’Azienda s’impegna a promuovere la diffusione e la conoscenza e la condivisione dei principi affermati nel Codice da parte delle persone che operano nella Società e degli altri stakeholder affinché i principi e i comportamenti prescritti costituiscano pilastri di una cultura d’impresa ispirata allo sviluppo sostenibile e orientino quotidianamente la condotta aziendale.

È richiesto a tutti i destinatari di osservare e, per quanto di competenza far osservare, i principi del Codice. La pretesa di agire a vantaggio o nell’interesse del Camino Vecchio non può in alcun modo giustificare l’adozione di comportamenti in contrasto con i principi e i contenuti del presente Codice.

 

ARTICOLO 4 - EFFICACIA E VALORE CONTRATTUALE DEL CODICE

I principi contenuti nel Codice integrano, sotto il profilo etico, la condotta rilevante ai fini del compiuto e corretto assolvimento degli obblighi di fedeltà, diligenza e buona fede attesi da dirigenti, dipendenti e da ciascun soggetto che sia coinvolto a qualunque titolo nelle attività del Camino Vecchio. I dipendenti, i collaboratori, i fornitori e le altre persone che, in virtù di contratti o del conferimento di incarichi, operano nell’interesse del Camino Vecchio, aderiscono formalmente al Codice; pertanto, l’osservanza delle norme ivi contenute deve considerarsi parte essenziale delle obbligazioni contrattuali, ai sensi e per gli effetti della legge applicabile.

La violazione dei principi e dei contenuti del Codice potrà costituire inadempimento alle obbligazioni primarie del rapporto di lavoro o illecito disciplinare, e sarà proporzionalmente sanzionata ricorrendo in sede disciplinare e, ove necessario, in sede legale, civile o penale.

 

ARTICOLO 5 - ADOZIONE E AGGIORNAMENTO DEL CODICE

Il Codice è adottato e aggiornato con delibera del Consiglio di Amministrazione. A tal fine è promosso il contributo attivo di tutti gli stakeholder, che possono segnalare alla Società eventuali punti di attenzione e miglioramento.

 

ARTICOLO 6 - SOSTENIBILITÀ, RESPONSABILITÀ VERSO LA COLLETTIVITÀ E TUTELA AMBIENTALE

Il Camino Vecchio intende svolgere le proprie attività rispettando i principi dello sviluppo sostenibile e dell’economia circolare. Secondo quanto stabilito dalla World Commission for Environment and Development nel 1987, per sviluppo sostenibile si intende «uno sviluppo che soddisfa i bisogni delle generazioni presenti senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri». Nel 2001, l’UNESCO ha arricchito il concetto di sviluppo sostenibile indicando che “La diversità culturale è una delle radici dello sviluppo inteso non solo come crescita economica, ma anche come un mezzo per condurre una esistenza più soddisfacente sul piano intellettuale, emozionale, morale e spirituale». (Art 1 e 3, Dichiarazione Universale sulla Diversità Culturale, UNESCO, 2001).

Il Camino Vecchio, inoltre, intende ispirare la propria azione, a tutti i livelli, al concetto di economia circolare, anche alla luce delle nuove direttive europee sulla Circular Economy. Secondo tale visione, i rifiuti e in generale le esternalità antropiche di consumo e produzione vengono visti non solo come un problema da risolvere ma come un’opportunità da sfruttare. Il riciclo e l’ottimizzare dei processi stanno velocemente spostando l’economia verso una crescita sostenibile e cambiando l’idea stessa di efficienza e competitività delle aziende, nonché agevolando la creazione di nuovi posti di lavoro e di nuovi mestieri. L’Italia è in prima linea in questo cambiamento di paradigma, ed il Camino Vecchio vuole essere protagonista.

L’obiettivo è quello di perseguire un concetto di sviluppo complessivamente inteso, che vada oltre il concetto di crescita e che integri sviluppo economico, sociale e tutela ambientale. In altri termini, il perseguimento dell’efficienza economica non deve essere concepita in conflitto con lo sviluppo sociale e la tutela dell’ambiente.

Pertanto, il Camino Vecchio opera per integrare la cura degli aspetti sociali e ambientali delle attività con le strategie aziendali, comunicando in modo trasparente i valori di riferimento che devono guidare i comportamenti, le politiche attuate e i risultati conseguiti.

 

 

ARTICOLO 7 - TRASPARENZA, COMPLETEZZA E ACCESSIBILITÀ DELLE INFORMAZIONI

Il principio di trasparenza si fonda sulla veridicità, chiarezza e completezza delle informazioni fornite dall’azienda in merito alle attività e ai servizi offerti. L’osservanza di tale principio implica l’impegno a fornire informazioni adeguate in modo chiaro e completo, anche tramite la pubblicazione e il costante aggiornamento di documenti sul sito web. Il Camino Vecchio, sia nelle comunicazioni rivolte al suo interno che nelle comunicazioni rivolte all’esterno, adotta forme verbali o scritte di facile e immediata comprensione. Nelle informazioni rese ai clienti, nella formulazione dei contratti e nelle campagne pubblicitarie, l’azienda comunica in modo chiaro, completo e comprensibile, evitando condizionamenti che potrebbero falsare il processo decisionale e impendendo che le asimmetrie informative producano vantaggi illegittimi di alcuni stakeholder a scapito di altri.

 

ARTICOLO 8 - RISERVATEZZA E GESTIONE DELLE INFORMAZIONI

Le attività del Camino Vecchio richiedono costantemente l’acquisizione, la conservazione, il trattamento, la comunicazione e la diffusione di notizie, documenti e altri dati attinenti a negoziazioni, procedimenti amministrativi, operazioni finanziarie, know-how (contratti, atti, studi, disegni, software, etc.) che, per accordi contrattuali, non possono essere resi noti all’esterno, o la cui divulgazione inopportuna o intempestiva potrebbe produrre danni agli interessi aziendali.

Fermi restando la trasparenza delle attività poste in essere e gli obblighi d’informazione imposti dalle disposizioni vigenti, è obbligo di tutti coloro che collaborano con il Camino Vecchio, assicurare la riservatezza richiesta dalle circostanze per ciascuna notizia appresa in ragione della propria funzione lavorativa. Informazioni, conoscenze e dati acquisiti o elaborati durante l’attività lavorativa appartengono al Camino Vecchio e non possono essere utilizzati, comunicati o divulgati senza specifica autorizzazione del superiore in posizione manageriale, nel rispetto delle procedure specifiche.

I rapporti con i mezzi di informazione sono riservati esclusivamente alle funzioni e alle responsabilità aziendali a ciò delegate; tutti i dipendenti, collaboratori e consulenti del Camino Vecchio sono tenuti a concordare preventivamente con le strutture competenti dati e notizie da fornire ai rappresentanti dei mezzi di informazione, nonché l’impegno a fornirli.

 

ARTICOLO 9 - CORRETTEZZA, IMPARZIALITÀ E INTEGRITÀ

Il principio di correttezza implica il rispetto da parte di tutti, nell’espletamento della propria attività lavorativa e professionale, dei diritti di ciascun soggetto coinvolto, al di là della mera osservanza di norme vigenti e contratti di lavoro, e l’adozione di condotte ispirate al valore dell’onestà, in modo che i vantaggi dei singoli individui e dell’impresa siano leciti e condivisi.

Tale rispetto è da intendersi anche sotto il profilo delle pari opportunità e del rifiuto di qualsiasi forma di discriminazione arbitraria nei confronti delle persone o di soggetti collettivi; della tutela della privacy e del decoro; dell’adozione di comportamenti tesi a evitare conflitti di interessi, intendendosi per tali tutte le situazioni in cui il perseguimento del proprio interesse sia in contrasto con gli interessi e la propria missione. Il Camino Vecchio vigila affinché tutti i soggetti che operano nel suo interesse si uniformino ai principi di correttezza, imparzialità e integrità nell’espletamento delle proprie funzioni, interne ed esterne, anche ai fini del mantenimento dell’immagine della Società e del rapporto di fiducia instaurato con gli stakeholder.

 

ARTICOLO 10 - CONCORRENZA LEALE

L’azienda accetta e sostiene i valori del libero mercato e della concorrenza leale quali strumenti per il conseguimento di valore e di un legittimo profitto. Essa opera sul mercato secondo principi di correttezza, leale competizione, benevolenza, trasparenza e veridicità nei confronti di tutti gli operatori e nel rispetto delle regole poste a tutela della concorrenza. In particolare si astiene da pratiche collusive ed abusive, e più in generale, che possano turbare il corretto funzionamento dei meccanismi di mercato.

 

ARTICOLO 11 - SPIRITO DI SERVIZIO E COLLABORAZIONE TRA LE PERSONE

Il principio dello spirito di servizio implica la fondamentale condivisione dei valori e dei fini comuni espressi dalla mission aziendale, alla cui definizione ciascuno partecipa secondo le proprie responsabilità. L’impresa è essenzialmente un’ azione collettiva cooperativa, all’interno (lavoratori) e all’esterno (clienti e fornitori), dove quindi il mutuo vantaggio e reciproco interesse vengono prima della naturale concorrenza tra interessi diversi. Senza riconoscere il primato della cooperazione sulla competizione, non si sviluppano sentimenti di appartenenza e beni relazionali tra i vari stakeholder dell’azienda.

 

ARTICOLO 12 - RISPETTO DELLE PERSONE E VALORIZZAZIONE DEL CAPITALE UMANO

Il Camino Vecchio garantisce il rispetto dell’integrità fisica e morale dei suoi collaboratori, condizioni di lavoro rispettose della dignità individuale e dei gruppi di lavoro, delle regole comportamentali, della buona educazione, e ambienti di lavoro sicuri e salubri. Il Capitale Umano costituisce un fattore fondamentale per lo sviluppo e la crescita delle attività aziendali.

Sono le persone, con i loro talenti, competenze, responsabilità, il primo capitale del Camino Vecchio. Per questa ragione, il Camino Vecchio, nella convinzione che per una impresa in continuo miglioramento, realmente innovativa e sostenibile nel lungo periodo, le persone debbano essere al centro del proprio sistema di valori e che la valorizzazione delle capacità di ciascuno, senza discriminazione di genere, età, religione, etnia, orientamento sessuale, delle diverse abilità, influenzi positivamente il raggiungimento degli obiettivi dell’impresa e il benessere stesso delle persone, intende perseguire un approccio diversificato e pluralista alla gestione delle persone, finalizzato alla creazione di un ambiente lavorativo inclusivo, sereno e armonioso, in grado di favorire la fioritura umana che è anche la prima leva strategica per il raggiungimento delle finalità dell’Azienda.

 

ARTICOLO 13 - RAPPORTI CON I CLIENTI E COMMITTENTI

13.1 - UGUAGLIANZA E IMPARZIALITÀ

 

Il Camino Vecchio si impegna a creare e sviluppare rapporti di mutuo vantaggio, fiducia e di reciproca e duratura soddisfazione con i clienti attuali e potenziali, nel rispetto degli obblighi definiti dalla normativa vigente, dagli standard di qualità prefissati, adottando comportamenti corretti e non discriminatori. Il Camino Vecchio è al servizio dei clienti per rispondere ai loro bisogni, con comportamenti sempre corretti e trasparenti, con professionalità, cortesia, efficienza e efficacia.

 

13.2 - COMUNICAZIONI CON I CLIENTI

 

I dati dei clienti sono trattati con riservatezza e nel rispetto della normativa in materia di tutela della privacy e dei dati personali.

Le comunicazioni con i clienti devono essere:

 

-    chiari e semplici, formulati con un linguaggio il più possibile vicino a quello normalmente adoperato dagli interlocutori;

 

È cura del Camino Vecchio comunicare in maniera tempestiva ogni informazione rilevante per la gestione e il continuo miglioramento del rapporto con la clientela.

 

13.3 - QUALITÀ E CUSTOMER SATISFACTION

 

Il Camino Vecchio s’impegna a garantire il raggiungimento degli standard di qualità e sicurezza previsti e a monitorare periodicamente la qualità erogata dei servizi prestati, in un’ottica di miglioramento continuo. Il Camino Vecchio, allo scopo di garantire un ascolto reale e continuo della clientela, adotta strumenti di monitoraggio e di valutazione della soddisfazione dei clienti, eseguendo accurate indagini di customer satisfaction. Le variazioni della qualità dei servizi percepita dai clienti e la coerenza tra tali percezioni e i livelli di qualità erogata sono considerati essenziali ai fini della progettazione di azioni di miglioramento.

 

13.4 - INTERAZIONE CON I CLIENTI ATTUALI E POTENZIALI

 

Il Camino Vecchio s’impegna a dare sempre riscontro in modo chiaro, tempestivo, preciso e circostanziato alle osservazioni, alle richieste e ai reclami da parte dei clienti.

 

13.5 - PARTECIPAZIONE A GARE E RAPPORTI CON I COMMITTENTI

 

In occasione di partecipazione a gare il Camino Vecchio si impegna ad agire nel rispetto dei principi di correttezza, precauzione, trasparenza, leale concorrenza e buona fede, valutando attentamente la congruità e la fattibilità delle prestazioni richieste, con particolare riguardo alle condizioni normative, tecniche ed economiche, in modo da rilevare tempestivamente le anomalie nei processi, e in nessun caso assumendo impegni contrattuali che possano mettere la Società nelle condizioni di dover ricorrere a incongrui risparmi a scapito della qualità della prestazione, dei costi del personale o della sicurezza del lavoro.

Nei rapporti con i committenti, il Camino Vecchio evita ogni comportamento che possa compromettere la libertà di giudizio delle controparti, assicura correttezza e chiarezza nelle trattative commerciali e nell’assunzione dei vincoli contrattuali, nonché il fedele e diligente adempimento degli stessi.

 

ARTICOLO 14 - MANAGEMENT, DIPENDENTI, COLLABORATORI

14.1 - DOVERI DEL PERSONALE, DEI COLLABORATORI O DEI TITOLARI DI INCARICHI

 

Chiunque stabilisca un rapporto lavorativo di qualsiasi tipo con il Camino Vecchio o sia titolare di un incarico conferito nell’interesse della Società è tenuto a svolgere le proprie mansioni con impegno, onestà, spirito di collaborazione e lealtà. Ciascuno, accettando il principio dell’autorità dell’Azienda e di chi la esercita su mandato aziendale, s’impegna a svolgere i propri compiti con scrupolo e diligenza, evitando di creare conflitti tra gli interessi personali e quelli aziendali.

Il comportamento di ciascuno nei confronti dei propri colleghi, superiori o subordinati deve essere sempre improntato alla correttezza, alla dignità e al rispetto reciproco. In particolare, nel caso di relazioni con persone e istituzioni esterne, bisogna avere particolare cura nell’assumere un comportamento integro e cordiale, al fine di garantire la buona immagine e reputazione dell’Azienda.

Non è mai consentito a dipendenti, collaboratori o titolari di incarichi nell’interesse del Camino Vecchio, di accettare, offrire o promettere, direttamente o indirettamente, favori, regali e benefici da e verso chiunque.

La convinzione di agire a vantaggio o nell’interesse del Camino Vecchio non può in alcun modo giustificare la violazione di tale prescrizione. Atti di cortesia, come omaggi o forme di ospitalità, verso pubblici ufficiali, rappresentanti della Pubblica Amministrazione o di imprese in affari con il Camino Vecchio, sono consentiti nei limiti e nel rispetto delle procedure aziendali che li regolano, purché di modico valore e tali da poter essere considerati usuali e non compromettere l’integrità e la reputazione, né influenzare l’autonomia di giudizio del destinatario.

 

14.2 - DOVERI DEI DIRIGENTI

 

Il Camino Vecchio promuove un management sussidiario, che comporta un’ipotesi di fiducia da parte del dirigente nei confronti delle persone della propria équipe, alle quali riconosce competenza e responsabilità, e non si sostituisce ad azioni e scelte che possono essere lasciate al singolo lavoratore. È compito di ciascun Responsabile aziendale rappresentare con il proprio comportamento un esempio per dipendenti e collaboratori. In particolare i dirigenti sono tenuti a sviluppare pratiche e sentimenti di rispetto, cordialità e fiducia verso ogni collaboratore, e a rifuggire da ogni abuso di potere o di autorità. Il potere loro conferito non è un privilegio, ma uno strumento per il conseguimento degli obiettivi aziendali. Devono mostrare capacità di ascolto e di lavoro in équipe, adottare tutte quelle pratiche che facilitano un clima di fiducia e di apertura con le persone sulle quali hanno diretta responsabilità.

Oltre che all’osservanza del Codice Etico, sono tenuti a vigilare sul rispetto della normativa e del Codice, adottando a tal fine i provvedimenti e i controlli necessari. I controlli sono effettuati nel rispetto delle norme di legge e aziendali e adeguati alla tipologia di attività da verificare.

Il dirigente collabora attivamente a ogni controllo effettuato da autorità amministrative o giudiziarie, nel rispetto dei ruoli e delle funzioni attribuite in base alla legge o alle procedure interne.

 

 

14.3 - CONOSCENZA E RISPETTO DEL CODICE ETICO

 

A ciascun dipendente, collaboratore o titolare d’incarico nell’interesse del Camino Vecchio, è chiesta la conoscenza, la formale accettazione e il rispetto del Codice. Per agevolare la diffusione e la consapevolezza dei principi e delle norme di comportamento richiamate nel Codice, il Camino Vecchio assicura continue attività di informazione e formazione a tutti i livelli e ne monitora la fruizione e l’efficacia.

 

 

 

14.4 - TUTELA DELLA PERSONA E DEI DIRITTI DELLE LAVORATRICI E DEI LAVORATORI

 

Il Camino Vecchio tutela l’integrità morale e fisica del personale garantendo il diritto a condizioni di lavoro rispettose della dignità della persona, come individuo e come membro di gruppi di lavoro.

Il Camino Vecchio tutela le lavoratrici e i lavoratori da atti di violenza fisica e psicologica e da ogni comportamento vessatorio, contrastando qualsiasi atteggiamento o comportamento discriminatorio o lesivo della persona, delle sue convinzioni e delle sue preferenze, compresi atteggiamenti e uso di parole, espressioni e linguaggi che possano turbare la sensibilità della persona concreta. Nelle relazioni di lavoro sono vietate molestie sessuali o atteggiamenti riconducibili a pratiche di mobbing.

Le persone di Camino Vecchio che ritengono di essere state oggetto di molestie o di essere discriminati per motivi legati all’età, al genere, all’orientamento sessuale, alla diversa abilità, alla salute, alle opinioni politiche, alle credenze religiose o per altri elementi di diversità, possono segnalare l’accaduto con le modalità previste nella specifica procedura.

 

14.5 - SELEZIONE DEL PERSONALE E ASSUNZIONE

 

La selezione del personale è effettuata in base alle esigenze aziendali, sulla base di requisiti di professionalità specifica rispetto all’incarico o alle mansioni, con le modalità previste dalle procedure interne, che comprendono specifici processi di due diligence miranti a valutare eventuali rischi di corruzione, nel rispetto delle pari opportunità per tutti i soggetti interessati.

La funzione aziendale delegata alla selezione del personale adotta ogni opportuna misura per evitare favoritismi, nepotismi, forme di clientelismo.

Allo scopo di garantire trasparenza e parità di trattamento nella selezione del personale, nonché di evitare indebite pressioni, la predetta funzione verifica la sussistenza di potenziali situazioni in grado di esporre il Camino Vecchio all’influenza del candidato e da cui la Società stessa o i suoi soggetti apicali potrebbero attendersi apparenti vantaggi. Il personale addetto alle selezioni è tenuto a dichiarare la presenza, tra i candidati, di propri parenti o consanguinei e astenersi dall’attività. Nel contempo, all’avvio della fase di selezione, i candidati devono comunicare potenziali situazione di conflitto d’interesse con il Camio Vecchio in cui possono essere coinvolti. Alla costituzione del rapporto di lavoro ciascun dipendente riceve accurate informazioni inerenti le caratteristiche della funzione e delle mansioni da svolgere, le norme e procedure da adottare al fine di evitare i possibili rischi per la salute associati all’attività lavorativa, riceve inoltre una copia del Codice Etico che sottoscrive per accettazione.

 

14.6 - GESTIONE DEL PERSONALE

 

Nell’ambito dei processi di gestione e sviluppo del personale, il Camino Vecchio valorizza le competenze, i talenti, le potenzialità e l’impegno, adoperando criteri di valutazione oggettivi e verificabili.

Il Camino Vecchio dedica particolare attenzione al rispetto e alla valorizzazione della sfera privata dei dipendenti, prestando concretamente attenzione alle loro necessità di armonizzazione dei tempi di vita con quelli di lavoro. Sono favorite quelle flessibilità nell’organizzazione del lavoro che agevolano la gestione dello stato di maternità e la genitorialità, e, in genere, le cure parentali.

Allo scopo di indirizzare le azioni di miglioramento del benessere organizzativo, sono previsti appropriati strumenti di indagine con lo scopo di monitorare la percezione e le aspettative delle persone che operano nel Camino Vecchio sullo stato dell’ambiente di lavoro e che coinvolgono i dipendenti, riconosciuti e valorizzati come collaboratori attivi.

Nei limiti delle informazioni disponibili e della tutela della privacy, le funzioni preposte operano per impedire forme di nepotismo.

Le politiche di gestione del personale sono rese disponibili attraverso gli strumenti di comunicazione aziendale.

 

14.7 - VALORIZZAZIONE E FORMAZIONE DEL PERSONALE

 

Il Camino Vecchio garantisce un ambiente di lavoro in cui ciascuno possa collaborare esprimendo la propria attitudine e vocazione professionale.

I responsabili utilizzano e valorizzano pienamente tutte le professionalità presenti nella struttura mediante l’attivazione delle leve disponibili per favorire lo sviluppo e la crescita professionale dei propri collaboratori, la loro formazione permanente e lo studio.

In quest’ambito, riveste particolare importanza la comunicazione da parte dei responsabili dei punti di forza e di debolezza del collaboratore, in modo che quest’ultimo possa tendere al miglioramento delle proprie competenze anche attraverso una formazione mirata.

 

14.8 - PRINCIPIO DI PRECAUZIONE E BENESSERE DEI LAVORATORI

 

Il Camino Vecchio s’impegna a diffondere e consolidare una cultura della salute e sicurezza sul lavoro, sviluppando la consapevolezza dei lavoratori circa i rischi correlati alle attività svolte e promuovendo comportamenti responsabili da parte di tutti i dipendenti e collaboratori.

Il Camino Vecchio adotta adeguati sistemi di gestione della salute e della sicurezza del personale, operando soprattutto sulla base del principio di precauzione e con azioni preventive nonché con attività di analisi, monitoraggio e controllo, in una prospettiva di miglioramento continuo.

 

14.9 - GESTIONE DELLE INFORMAZIONI E TUTELA DEL- LA PRIVACY DEL PERSONALE

 

Ciascun dipendente deve conoscere e attuare quanto previsto dalle politiche aziendali in tema di sicurezza delle informazioni per garantirne l’integrità, la riservatezza e la disponibilità. Il Camino Vecchio tutela altresì la privacy di ciascun dipendente, in conformità alla normativa applicabile, e adotta standard che prevedono il divieto, fatte salve le eccezioni previste dalla legge, di comunicare e diffondere i dati personali senza previo consenso dell’interessato e stabiliscono le regole per il controllo delle norme a protezione della privacy. È esclusa qualsiasi forma d’indagine sulle idee e, in generale, sulla vita privata di ciascuno.

 

14.10 - CONFLITTO D’INTERESSI

 

Il Camino Vecchio riconosce e rispetta il diritto di ciascuna persona a partecipare a investimenti, affari o attività di altro genere al di fuori di quella svolta per la Società, purché si tratti di attività consentite dalla legge e compatibili con gli obblighi assunti nei confronti di Camino Vecchio. L’Azienda adotta strumenti normativi interni che assicurano la trasparenza e la correttezza, sostanziale e procedurale, delle operazioni con parti correlate.

Il management e i dipendenti, i collaboratori e i titolari di incarichi nell’interesse del Camino Vecchio, sono tenuti a evitare e a segnalare, con le modalità previste dalla normativa interna, situazioni in cui si possano manifestare conflitti d’interesse e ad astenersi dall’avvantaggiarsi personalmente di opportunità di affari di cui sono venuti a conoscenza nel corso dello svolgimento delle proprie funzioni.

Ciascun dipendente, nel rispetto della privacy individuale, è inoltre tenuto a comunicare informazioni circa le attività svolte al di fuori del tempo di lavoro, nel caso in cui queste possano apparire in conflitto d’interessi con il Camino Vecchio.

 

14.11 - UTILIZZO DELLE RISORSE AZIENDALI

 

Ciascuno è tenuto a operare con diligenza per tutelare le risorse aziendali, evitando utilizzi impropri che possano causare danno o riduzione di efficienza o, comunque, in contrasto con l’interesse del Camino Vecchio. La diffusione di informazioni non pubbliche riguardanti la Società è subordinata all’osservanza delle procedure aziendali. Ciascuno è responsabile della protezione delle risorse affidategli e ha il dovere di informare tempestivamente le unità preposte di eventuali minacce o eventi dannosi che si siano verificati. Per quanto riguarda le applicazioni informatiche, ciascuno è tenuto al rispetto delle politiche e delle norme aziendali inerenti alla sicurezza informatica. In particolare, deve essere custodita e non rivelata a terzi non autorizzati la propria password personale e il proprio codice di accesso alle banche dati aziendali.

 

 

ARTICOLO 15 - FORNITORI

Il Camino Vecchio si impegna a ricercare nei fornitori e collaboratori esterni professionalità idonee e impegno alla condivisione dei principi e contenuti del Codice che definisce l’insieme dei valori ai quali, tutte le imprese e i collaboratori esterni, devono necessariamente ispirare le proprie condotte, sulla base del principio del mutuo vantaggio e di cooperazione che è alla base di tali rapporti.

Le relazioni con i fornitori, compresi i contratti finanziari e di consulenza, sono regolate, oltre che dalle leggi, da opportune procedure, che comprendono specifici processi di due diligence miranti a valutare eventuali rischi di corruzione, e devono avvenire garantendo la massima trasparenza, in coerenza con le responsabilità, gli ambiti di competenza e le attività operative attribuite e nel rispetto del sistema di deleghe e dei principi organizzativi di segregazione tra compiti e responsabilità incompatibili.

 

15.1 - CONDOTTA DI FORNITORI E DEI SUOI DIPENDENTI

 

Le modalità di scelta del fornitore sono regolate dall’amministrazione del Camino Vecchio, in conformità alle norme vigenti e alle procedure interne.

Ciascuna procedura di selezione deve essere espletata adottando le più ampie condizioni di concorrenza e ogni eventuale deroga a tale principio deve essere autorizzata e motivata, nel rispetto della normativa vigente. Nei rapporti di approvvigionamento e, in genere, di fornitura di beni e/o servizi e di collaborazione esterna, è fatto obbligo al personale che cura gli approvvigionamenti e al personale responsabile della gestione della clientela, di aderire formalmente, oltre che alle prescrizioni contenute nel presente Codice Etico, ai principi e alle regole di condotta contenute nelle procedure e regolamenti aziendali, nonché nella normativa vigente in materia.

 

15.2 - TUTELA DEGLI ASPETTI ETICI NELLE FORNITURE

 

Il Camino Vecchio s’impegna a valorizzare, nell’ambito delle attività di approvvigionamento, il rispetto delle condizioni di tutela e sicurezza dei lavoratori, l’attenzione alla qualità di beni, servizi e prestazioni, il rispetto dell’ambiente e il perseguimento del risparmio energetico.

 

15.3 - ESECUZIONE DEL CONTRATTO

 

La valutazione del rispetto delle condizioni contrattuali è effettuata dai soggetti aziendali competenti in modo oggettivo e deve risultare da documentazione scritta.

 

15.4 - IMPRESE CONCORRENTI, APPALTATRICI E SUBAPPALTATRICI

 

L’impresa concorrente, appaltatrice o subappaltatrice, agisce secondo i principi di buonafede, lealtà e correttezza professionale, sia nei confronti del Camino Vecchio, che delle altre imprese concorrenti e degli altri stakeholder. Le imprese partecipanti alle procedure di affidamento si astengono dal porre in essere comportamenti anti-concorrenziali, con particolare riferimento a intese o accordi con altri operatori economici finalizzati a restringere o falsare la concorrenza, nel rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari in materia pro-tempore vigenti.

I fornitori, sia nel corso delle procedure di affidamento, sia durante l’esecuzione dei contratti, si astengono da qualsiasi comportamento di natura corruttiva o da tentativi volti a influenzare le decisioni e l’indipendenza di giudizio delle persone del Camino Vecchio che rivestono funzioni di rappresentanza, di amministrazione o direzione, o che esercitano, anche di fatto, poteri di gestione e di controllo, ovvero le persone sottoposte alla direzione e alla vigilanza dei suddetti soggetti: non è consentito alle imprese in affari con il Camino Vecchio proporre opportunità d’impiego, commerciali o altre utilità, offrire denaro o doni ai dipendenti, ai collaboratori e ai titolari di incarichi a favore del Camino Vecchio con poteri o compiti di gestione o di controllo nell’affidamento o nell’esecuzione dei contratti. Il divieto è esteso ai parenti e agli affini entro il secondo grado o conviventi di fatto.

 

 

15.5 - ACCETTAZIONE DEL CODICE ETICO DA PARTE DEL FORNITORE

 

I fornitori rilasciano una apposita dichiarazione di accettazione incondizionata delle prescrizioni contenute nel Codice Etico e di impegno a rispettarle, che costituisce un elemento del rapporto contrattuale. Tale dichiarazione è sottoscritta per accettazione dal titolare o dal legale rappresentante dell’impresa e allegata ai documenti prodotti in sede di offerta delle singole procedure di affidamento.

 

15.6 - VIOLAZIONI DEL CODICE ETICO DA PARTE DEI FORNITORI

 

La violazione delle norme contenute nel presente Codice, configurata quale contestazione della violazione e non accettazione delle giustificazioni eventualmente addotte, comporta l’esclusione, ovvero, qualora la violazione sia riscontrata in un momento successivo, la sospensione dell’approvvigionamento presso lo stesso.

 

ARTICOLO 16 - ISTITUZIONI, PUBBLICA AMMINISTRAZIONE E ASSOCIAZIONI

16.1 - ISTITUZIONI

 

Le relazioni del Camino Vecchio con le Istituzioni nazionali e internazionali sono riservate esclusivamente alle funzioni e posizioni competenti e autorizzate esplicitamente dai vertici aziendali.

Le persone autorizzate ai rapporti con le Istituzioni devono pertanto:

 

-    stabilire forme di comunicazione stabili ed efficaci con tutte le Istituzioni a qualsiasi livello, evitando discriminazioni arbitrarie;

-    rappresentare gli interessi e le posizioni del Camino Vecchio in maniera trasparente, rigorosa e coerente;

-    evitare atteggiamenti collusivi e conflitti d’interesse di natura personale o aziendale.

 

16.2 - AUTORITÀ E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

 

Il Camino Vecchio coopera attivamente e pienamente con le Autorità indipendenti, stabilisce rapporti con la Pubblica Amministrazione osservando rigorosamente le disposizioni normative, i regolamenti applicabili, le previsioni contenute nel Modello di Organizzazione e Gestione ex d.lgs.231/01 e nelle procedure interne, in modo da non compromettere la propria reputazione e integrità. L’assunzione di impegni verso la Pubblica Amministrazione e le Istituzioni Pubbliche è riservata esclusivamente alle funzioni aziendali preposte e autorizzate.

I dipendenti, i collaboratori esterni e i titolari di incarichi nell’interesse del Camino Vecchio, le cui azioni possano essere riferibili alla Società, nei rapporti con le Autorità indipendenti e la Pubblica Amministrazione devono tenere comportamenti caratterizzati da correttezza, equità, trasparenza e tracciabilità.

Nei confronti di dipendenti della Pubblica Amministrazione o di funzionari che agiscono per conto della Pubblica Amministrazione:

 

CRITERI DI CONDOTTA NEI RAPPORTI CON GLI STAKEHOLDER

 

- non sono ammessi tentativi e pratiche di corruzione attiva o passiva o comportamenti collusivi di qualsiasi natura o in qualsiasi forma, sia diretti a enti o a loro dipendenti, sia indiretti tramite persone che agiscono per conto di tali enti;

 

-    non è consentito offrire denaro, beni o altre utilità a dirigenti, funzionari o dipendenti della Pubblica Amministrazione o loro parenti, salvo che si tratti di atti di cortesia commerciale come omaggi o forme di ospitalità, che sono consentiti purché di modico valore e comunque tali da non compromettere l’integrità e la reputazione di una delle parti e da non influenzare l’autonomia di giudizio del destinatario, nel rispetto delle procedure aziendali che li regolano;

 

-    eventuali contatti informali con esponenti della Pubblica Amministrazione coinvolti nelle procedure di gara o nei procedimenti di concessione e/o autorizzazione, devono essere specificatamente motivati e tracciati;

 

-     Il Camino Vecchio non dovrà farsi rappresentare, nei confronti della Pubblica Amministrazione, da un consulente o da un soggetto terzo, quando si possano creare conflitti d’interesse.

Qualunque atto che contrasta con la correttezza nei rapporti con la Pubblica Amministrazione va prontamente segnalato alle funzioni interne competenti, con le modalità definite dalla specifica procedura.

 

 

 

16.3 - PARTITI POLITICI, ORGANIZZAZIONI SINDACALI E ASSOCIAZIONI

 

Il Camino Vecchio non contribuisce in alcun modo al finanziamento di partiti, movimenti, comitati e organizzazioni politiche e sindacali, anche se aventi natura giuridica di associazione o fondazione agli stessi strumentale, né di loro rappresentanti e candidati.

I rapporti tra l’Azienda e le organizzazioni politiche e sindacali, per quanto riguarda materie d’interesse aziendale, sono ispirati al rispetto reciproco e alla collaborazione.

Il Camino Vecchio non eroga contributi a organizzazioni con le quali può ipotizzarsi un conflitto di interessi, come sindacati, associazioni ambientaliste o di tutela dei consumatori. È ammessa la cooperazione con tali organizzazioni per finalità riconducibili alla missione del Camino Vecchio, con espressa autorizzazione da parte delle funzioni competenti del Camino Vecchio e a condizione di assicurare una chiara e documentata destinazione delle risorse. In ogni caso, le persone del Camino Vecchio si astengono da comportamenti volti a esercitare pressioni (dirette o indirette) nei confronti di esponenti politici e sindacali o rappresentanti delle associazioni in potenziale conflitto di interessi per ottenere vantaggi sia personali che aziendali.

 

16.4 - CONTRIBUTI CON FINALITÀ CULTURALE O SOCIALE

 

Il Camino Vecchio considera rilevante e di notevole valore sociale il contributo al benessere delle comunità, in particolare, ma non in via esclusiva, nei territori in cui si svolgono le proprie attività. Pertanto si adopera ad attuare tale contributo:

-     prestando collaborazione alla Sicurezza Nazionale, tramite il concorso in eventi di Protezione Civile;

-    interagendo con le istituzioni scolastiche, le università e i centri di ricerca su progetti specifici;

-    sostenendo, anche finanziariamente, progetti e iniziative promossi da aziende, istituzioni, enti, associazioni, che riguardino temi sociali e ambientali o che abbiano valore culturale, sportivo, ricreativo o siano a scopo benefico e che rispettino i valori di questo Codice Etico;

-    promuovendo la cultura dello sviluppo sostenibile e dell’Economia circolare.

 

Nella scelta delle proposte cui aderire, il Camino Vecchio presta particolare attenzione alla destinazione trasparente e documentabile delle risorse ed evita ogni possibile conflitto d’interessi di ordine personale o aziendale. La gestione dei contributi e delle sponsorizzazioni è regolata da un’apposita procedura che comprende specifici processi di due diligence miranti a valutare eventuali rischi di corruzione.

 

 

ARTICOLO 17 - AMBIENTE, ECONOMIA CIRCOLARE

 

Il Camino Vecchio è attenta alle problematiche ambientali e considera parte integrante della mansione di ciascun collaboratore l’assunzione di un comportamento responsabile e scrupoloso in materia di tutela ambientale, salute e sicurezza. Il Camino Vecchio s’impegna nell’adozione di strategie volte al miglioramento continuo dei risultati nel campo della protezione e cura dell’ambiente, concentrando gli sforzi sulla prevenzione dell’inquinamento e la minimizzazione dei rischi e degli impatti ambientali. In tal senso si obbliga a:

 

-     gestire in modo sostenibile le risorse naturali e l’energia, valorizzandone il corretto impiego e incrementando il ricorso alle fonti rinnovabili, nei limiti della possibilità economica, prestando particolare attenzione alla riduzione degli sprechi e all’uso razionale delle risorse, anche da parte del consumatore;

-    gestire i processi produttivi valorizzando l’Economia Circolare

-    adottare il principio di precauzione in caso di pericoli, anche solo potenziali, per la salute umana e per l’ambiente;

-    definire specifici obiettivi ambientali e programmi di miglioramento volti alla minimizzazione degli impatti ambientali significativi;

-    utilizzare adeguati strumenti di controllo e sistemi di monitoraggio sui principali aspetti ambientali generati dalle proprie attività;

-    adottare sistemi di gestione ambientale e di qualità;

-    promuovere attività di sensibilizzazione e formazione ambientale al proprio interno, perseguendo la crescita e la diffusione della consapevolezza ecologica e del senso di responsabilità.

 

 

 

ARTICOLO 18 - SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E GESTIONE DEI RISCHI

Il Camino Vecchio si impegna ad adottare, promuovere e mantenere un adeguato sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, inteso come insieme di strumenti utili ad indirizzare, gestire e verificare le attività dell’impresa, assicurando il rispetto di leggi e procedure aziendali, la protezione dei beni aziendali, l’efficienza delle attività e la veridicità e correttezza delle comunicazioni societarie.

Tutte le persone che operano nell’interesse del Camino Vecchio, nell’ambito delle funzioni e responsabilità ricoperte, sono impegnate nel realizzare, mantenere e monitorare il corretto funzionamento e l’efficacia del sistema di controllo interno e gestione dei rischi.

Il management, in relazione ai compiti attribuiti a ciascuno, vigila sull’adeguatezza del Codice Etico e sulla sua effettiva attuazione. La funzione Internal Audit supporta il management nelle attività di monitoraggio sulla concreta attuazione del Codice, anche in coordinamento con altre funzioni aziendali competenti.

 

ARTICOLO 19 - COMPITI DELLA FUNZIONE DI CONFORMITÀ ANTICORRUZIONE

Il Camino Vecchio sviluppa e mantiene nel tempo il sistema di gestione per la prevenzione della corruzione secondo la norma UNI ISO 37001 “Anti-Bribery Management Systems”, in base alla quale sono identificate le aree a rischio, previsti principi generali da seguire nello svolgimento delle attività aziendali e forniti specifici strumenti di gestione e disciplina per ciascun processo considerato.

 

È inoltre istituita la funzione di conformità anticorruzione, con i seguenti compiti:

 

-    supervisionare la progettazione e l’attuazione del sistema di gestione per la prevenzione della corruzione;

-     fornire consulenza e guida al personale circa il sistema di gestione e le questioni legate alla corruzione;

-    assicurare che il sistema di gestione per la prevenzione della corruzione sia conforme alle norme UNI ISO 37001;

-    monitorare e relazionare all’Amministratore sulle prestazioni del sistema di gestione o eventuali criticità emerse durante l’attività svolta.

 

ARTICOLO 20 - SEGNALAZIONI DI VIOLAZIONI DEL CODICE ETICO E TUTELA DEL SEGNALANTE

Il Camino Vecchio adotta una specifica procedura per la ricezione, la gestione, l’analisi e trattamento di segnalazioni di violazioni delle norme comportamentali prescritte dal Codice. La procedura deve assicurare il massimo grado di confidenzialità e riservatezza nel trattamento delle segnalazioni, nonché tutelare i segnalanti contro eventuali ritorsioni, mantenendone riservata l’identità, salvo specifici obblighi di legge. I destinatari del Codice sono tenuti a segnalare, per senso di responsabilità e lealtà nei confronti dell’Azienda e con le modalità stabilite nella procedura, le eventuali potenziali violazioni di cui siano a conoscenza.

Nel caso di segnalazioni palesemente infondate e strumentali all’ottenimento di vantaggi da parte del segnalante saranno adottati conseguenti provvedimenti, nel rispetto della normativa applicabile.

 

ARTICOLO 21 - SANZIONI

La violazione dei principi e delle norme richiamati nel presente Codice da parte dei dipendenti configurano un illecito sul piano disciplinare e saranno trattati dalle competenti strutture in osservanza dei Contratti Collettivi Nazionali di lavoro vigenti e/o, se applicabile, del Codice Disciplinare. In caso di violazione da parte dei dirigenti si provvederà ad adottare le misure più idonee, tenuto conto del rapporto fiduciario con l’Azienda e delle previsioni del Contratto Collettivo Nazionale applicabile al dirigente.

 

ARTICOLO 22 - VIOLAZIONE AL CODICE ETICO CORRELATE AL D.LGS. 231/01

L’adozione di principi etici rilevanti ai fini della prevenzione dei reati ex d.lgs. 231/01 costituisce un elemento essenziale del sistema di controllo preventivo. A tal fine le regole comportamentali previste nel Codice costituiscono un riferimento di base cui i destinatari devono attenersi nello svolgimento delle attività aziendali sensibili ai fini del citato decreto.

H.R. Camino Vecchio

L'Hotel Ristorante Camino Vecchio è situato nel Parco Regionale del Monte Cucco e rappresenta il punto ideale per raggiungere facilmente luoghi caratteristici dell'Umbria e delle Marche come Gubbio, Assisi, Foligno, Fabriano e le grotte di Frasassi.

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